Schotter

Di Georg Nees (ca. 1968)

Un brivido mi attraversò la schiena e pensai: "Ecco qualcosa che non svanirà presto. Guardate artisti! L'arte astratta è alla portata delle masse! Perché un artista non dovrebbe lasciarsi aiutare dal computer?
-Georg Nees

Nati nei lontani anni '50, i plotter a pennino sono tra i primissimi dispositivi di output per la computer grafica. Concettualmente molto semplici, hanno attraversato le ere dell'informatica perfezionandosi in velocità e precisione, ma senza particolari stravolgimenti tecnologici. Per più di vent'anni sono stati l'unica opzione per la stampa ad alta risoluzione e restano tuttora largamente utilizzati per il disegno tecnico e la stampa su grandi formati.

Il fascino suscitato dal vedere un plotter da tavolo all'opera è rimasto inalterato nel tempo, una sorta di magia simile a quella dell'automa di Maillardet: il braccio meccanico raggiunge la penna e inizia a muoversi sul foglio di carta e a disegnare proprio come farebbe un essere umano.

Un plotter Zuse della serie "Graphomat"

Nel 1964 un nuovo plotter Zuse Z64 "Graphomat" viene acquistato dall'industria tedesca Siemens-Schuckert ed è a disposizione di Georg Nees, un matematico del settore ricerca e sviluppo che in quel periodo lavora sulla stabilità della trasmissione di corrente elettrica per apparecchiature industriali, ma è da sempre interessato all'arte e alla filosofia.

Come ebbe modo di dire personalmente durante una mostra del 2006 dedicata al suo lavoro, ben presto gli si presentò "una grande tentazione: utilizzare per una volta la macchina non per rappresentare qualcosa di tecnico, ma pittosto qualcosa di 'inutile': forme geometriche". Influenzato dal concetto di "estetica dell'informazione" formulato dal filosofo tedesco Max Bense, iniziò a realizzare sul Graphomat i primi lavori di grafica generativa sul finire del 1964.

Uno dei primi lavori di Georg Nees,
pubblicato nello storico numero 19 di "Rot"

La faccenda diventa interessante quando, poco tempo dopo, i lavori astratti di Nees vengono sottoposti allo stesso Max Bense, che decide di pubblicarli nel numero 19 della rivista "Rot" (un periodico di saggistica e poesia) insieme a un suo testo dal titolo "progetto di estetica generativa", un vero e proprio manifesto di computer art.

Alla pubblicazione segue una breve esposizione personale di Georg Nees, probabilmente la prima mostra di computer grafica mai realizzata, tenuta il 5 Febbraio 1965 presso la sala seminari dell'edificio Halm di Stoccarda.

I lavori vengono presentati ai visitatori (poeti, pittori, studenti, docenti d'arte e scienziati) esplicitamente come opere d'arte da Max Bense, suscitando lo sdegno dei più tradizionalisti tra i presenti.

Il tema centrale dei plot esposti e, secondo Bense lo scopo di tutta la nuova estetica generativa, è "la produzione artificiale di probabilità di innovazione o di deviazione dalla norma". Tutti gli algoritmi concepiti per i disegni, infatti, si basano sull'interazione tra uno schema di massima predefinito e un generatore di numeri casuali.

Una relazione particolarmente evidente in una delle più famose opere di Georg Nees, "Schotter" (letteralmente "ghiaia"), che mette in scena la progressione dall'ordine al caos (...o viceversa, basta girare il foglio ;-).

Realizzata intorno al 1968 con il Graphomat collegato a un elaboratore Siemens 4004, la serie di opere "Schotter" è stata generata da un apposito software scritto in ALGOL, uno dei primi linguaggi di programmazione di concezione moderna e di "alto livello", che utilizza cioè una sintassi più vicina al linguaggio umano che a quello della macchina.

La ricostruzione presente nella mostra è stata effettuata con la tecnica dell'"ingegneria inversa": il programma è stato studiato e ricostruito a partire dall'osservazione del suo risultato. L'esecuzione dei disegni avviene utilizzando un plotter da tavolo relativamente moderno (il nostro caro Panasonic VP-6803P del 1985), certamente più veloce del Graphomat e facilmente trasportabile. Il grosso sistema Siemens 4004, infine, è stato sostituito da un minuscolo mini-computer Raspberry Pi.

Premendo un pulsante, i visitatori possono azionare il sistema, generare un nuovo plot e estrarre il foglio, portando via con se un pezzo di storia della computer art.

Georg Nees si è spento nel 2016. Si è definito come matematico e filosofo, mai come artista. Ha sempre sostenuto che le sue grafiche generative sono solo una parte della documentazione della sua teoria estetica. D'altra parte però, non ha mai avuto nulla da obiettare a chi le considerava delle opere d'arte.

Credits

Opera Originale Georg Nees ca. 1968
Ricostruzione software Emiliano Russo 2015
Box in plexiglas Gianluca Salamone 2018