Tape Mark 1

Di Nanni Balestrini (1961)

Nel 1961 Nanni Balestrini, all'epoca ai suoi esordi letterari, pensò di utilizzare un computer per ricombinare in modi nuovi ed imprevisti dei pezzi di differenti poesie di altri autori, generando così un flusso di versi nuovi e sempre diversi.

A questo evento, che ha avuto luogo nel Dicembre del 1961 nei sotterranei della Cassa di Risparmio delle Provincie Lombarde, in Via Verdi a Milano, assistettero anche Umberto Eco e il musicista Luciano Berio.

In base ad un algoritmo, pensato dallo stesso Balestrini, che mescola tra loro le frasi in base a regole stabilite e a fattori casuali, l'elaboratore generò un lungo tabulato di stampa da cui il Poeta selezionò alcuni versi particolarmente significativi. Il nome della nuova poesia venne preso dal nome di uno dei nastri magnetici del computer IBM 7070, utilizzato come memoria di massa durante l'esperimento.

All'epoca dei fatti, il centro di elaborazione dati della banca, appena inaugurato, disponeva di un sistema IBM 7070 collegato a 14 unità a nastro magnetico 729/II, e 2 sistemi IBM 1401. Originariamente Balestrini, con l'aiuto dell'Ingegnere IBM Alberto Nobis, trasformò le regole di combinazione da lui stilate in un diagramma di flusso, dal quale si passò alla "minutazione", cioè alla trasformazione in istruzioni in linguaggo simbolico "autocoder" su 322 schede perforate. L'elaboratore, leggendo le schede, convertì il tutto in 1200 istruzioni di codice macchina. Successivamente venne preparato un nastro magnetico contenente il programma da eseguire ed i dati su cui operare (tre frammenti di testi pre-esistenti scelti per la combinazione: Diario di Hiroshima, di Michihito Hachiya; Il mistero dell'ascensore, di Paul Godwin; Tao Te Ching, di Lao Tse).

A questo punto entra in gioco l'elaboratore, che non fa altro che prendere parti di questi poemi, scriverle in locazioni di memoria temporanee, spostarle su nastri magnetici, rileggerne altre parti, ricombinarle tra loro, riscriverle su nastri magnetici, e così via, al ritmo di 6 minuti per ogni strofa fino al risultato finale, stampato al ritmo di 600 righe al minuto su decine di metri di carta. Dall'intero stampato Balestrini ha individuato un frammento di 6 strofe consecutive particolarmente interessanti.

L'intero processo si trova dettagliatamente documentato, insieme al risultato finale, sulla pubblicazione "Almanacco Letterario Bompiani 1962 – le applicazioni dei calcolatori elettronici alle scienze morali e alla letteratura". Nella nostra (limitata) esperienza di lettori, non abbiamo memoria di un altro elaborato poetico pubblicato insieme a una dissezione così minuziosa della tecnica utilizzata per realizzarlo.

Ciò tuttavia non ci stupisce nel caso di Nanni Balestrini, da sempre interessato agli aspetti più formali della composizione e affascinato dalla impossibile missione di eliminare l'autore dal processo creativo.

Dopo più di 50 anni di produzione letteraria, Balestrini continua a vantare il primato, come ebbe a dire Umberto Eco, di essere l'unico scrittore "che di suo non ha mai scritto una sola parola": ciascuno dei suoi lavori consiste di un collage di testi estratti da altre pubblicazioni o "sbobinati" da conversazioni orali.

Tornando a noi, la nostra prima idea è stata quella di ricostruire il programma in modo da poter riprodurre questo esperimento su un moderno computer. La scelta è stata quella di scrivere da zero un programma che seguisse fedelmente le 4 regole di combinazione definite dall'Autore; infatti, tutti i dettagli di implementazione, dal diagramma di flusso in poi, sono strettamente legati all'hardware ed al funzionamento dell'IBM 7070.

Date le differenze nell'implementazione dei programmi, ci siamo chiesti se questo genere di ricostruzione fosse legittima, ovvero riproducesse fedelmente il programma e l'idea originale. Da questi ed altri dubbi è nata l'intenzione di intervistare il Poeta in modo da raccogliere la sua testimonianza su quello storico evento e chiarire alcuni dubbi sull'intera operazione di ricostruzione da noi effettuata.

Uno su tutti: qual è l'opera? L'evento del 1961? Il software originale? La poesia scelta da metri e metri di tabulato? L'intero tabulato? Le 4 regole combinatorie e i dati di partenza? Tutto questo insieme?

Grazie a Franco Piperno, professore di Fisica all'Università di Cosenza e storico leader di "Potere Operaio", organizzazione nella quale militava anche Nanni Balestrini, siamo riusciti a stabilire un contatto ed a girare una video intervista, nella quale il Poeta ripercorre lo storico evento e le idee che lo hanno spinto a realizzarlo, la sua carriera, molti aneddoti interessanti e chiarisce i nostri dubbi, descrivendo la nostra ricostruzione con la metafora di uno spettacolo teatrale: il programma è il copione, e l'evento del 1961 è una sua messa in scena, così come la nostra.

A distanza di un anno, dopo le prime fasi di editing della video intervista, abbiamo incontrato nuovamente Balestrini per mostrargli una prima versione del girato ed informarlo dell'impossibilità di reperire i materiali originali (tabulati, schede perforate, nastri magnetici, immagini di archivio) presso gli Archivi di Bompiani, IBM e Fondazione Cariplo e dei nostri infruttuosi tentativi di rintracciare l'ing. Alberto Nobis.

In occasione di questo incontro, abbiamo pensato di fargli un regalo: un piccolo box/TV di legno che, all'accensione, riproduce su un tubo catodico in bianco e nero le poesie generate dal nostro software.

Credits

Opera Originale Nanni Balestrini, Alberto Nobis 1961
Ricostruzione software Emiliano Russo 2014
Elettronica Gabriele Zaverio 2017
Box in legno Vittorio Bellanich 2017
Videointervista Regia di Federico Bonelli 2017